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Rutilio BILLIRÈ

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giustizia

Gesualdo BUFALINO [1920-1996]
TOMMASO E IL FOTOGRAFO CIECO
OVVERO IL PATATRÀC

      PREFAZIONE di Stefano GIOVANARDI                       1

   I  Referenze                           Giovedì,   10 agosto       7
  II  La passeggiata                      Giovedì    11 agosto
 III  Caccia al topo                      Domenica,  13 agosto      18
  IV  Visite a domicilio                  Giovedì,   17 agosto     30
   V  Fatto successo                      Martedì,   22 agosto     45
  VI  Strani casi in un condominio        Mercoledì, 23 agosto     56
 VII  La partouze                         Giovedì,   24 agosto     68
VIII  Le mie prigioni                     Venerdì,   25 agosto     78
  IX  Il funerale                         Sabato,    26 agosto      86
   X  Manovre, tafferugli, trattative     Venerdì,    1 settembre  98
  XI  L’ostruzione                        Domenica,   3 settembre  111
 XII  Primizie di svelamento              Lunedì,     4 settembre 124
XIII  Nascondarelli                       Lunedì,     4 settembre 137
 XIV  Sulla cima del mondo e più giù      Martedì,   19 settembre     149
  XV  Il Patatràc                         Giovedì,   22 novembre     161
 XVI  Epiprologo                                         172

© 2016 TASCABILI BOMPIANI [872]
pagine 178 - ISBN 978-88-452-5493-2 € 10,00
COMPOSIZIONE: fra un'anestesia e l'altra, fra un by-pass e l'altro, per allegria.
GENERE: un grottesco di chiacchiera e azione. Altrimenti: un non-romanzo travestito da iper-romanzo, e viceversa.
ARGOMENTO: un giornalista con ambizioni di scrittore abbandona per confusi motivi esistenziali il lavoro, la famiglia, gli amici, esiliandosi nel seminterrato d'un grande condominio metropolitano. Qui diviene spettatore, attore e cronista di molte peripezie, fino a uno scioglimento finale che ribalta gli eventi e insinua taluna illazione metafisica e morale.
STRUTTURA: un serpente che si morde la coda: quando tutto sembra finire, tutto sembra ricominciare. Per usare parole grosse, il paratesto entra nel testo e lo confuta. Col maleducato proposito di scoraggiare la credulità del lettore.
PERSONAGGI: marionette per un teatro da camera, mosse da un filo visibile: metà ombre, metà cose salde.
LUOGO: una Roma esangue, fondale dipinto di cui si utilizzano, per pura fascinazione fonica, le più comuni mitologie toponomastiche.
TEMPO: più o meno contemporaneo, con una banda di oscillazione d'una decina d'anni. Diciamo fra il 1990 e il 1999.
LINGUA: a macchie di leopardo, sontuosa e bassa, così da adeguarsi alla natura dell'io relatore, cliente abituale dell'aula e del trivio.

È meglio una testa ben fatta che una testa ben piena.

Michel de Montaigne


Arianna MORTELLITI